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Ombrello giallo

Era appena scoppiato il primo temporale dell’anno e io, ovviamente, mi ero fatta cogliere impreparata. La mia reazione istintiva fu quella di cercare un riparo, iniziai a correre sui sampietrini e anche se le mie décolleté cercarono di impedirmelo trovai in fretta un luogo in cui rifugiarmi, ovvero il minuscolo arco di un portone. All'inizio mi illusi che quei cinque centimetri di marmo potessero proteggermi, ma bastarono pochi secondi per rendermi conto che la mia era stata una scelta del tutto infelice. In breve cominciai a sentire gli abiti avvinghiarsi al mio corpo, ma non avevo il coraggio di affrontare quella cascata d’acqua per andare alla ricerca di un posto più riparato. Quel temporale era così forte che in giro non c’erano neanche gli ambulanti. Dopo dieci interminabili minuti avevo quasi terminato la lista delle imprecazioni possibili e quando avevo perso anche l'ultima speranza di conservare asciutta almeno la schiena vidi avvicinarsi un ombrello giallo. “Se

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